È notizia di questi giorni che le Olimpiadi di Tokyo, in programma dal 24 luglio al 9 agosto, a causa della pandemia che sta interessando ormai ogni angolo del pianeta saranno rinviate al 2021, pur mantenendo la denominazione di Tokyo 2020. È un ulteriore duro colpo per chi come noi ama lo sport, praticato e visto in TV, ma davanti a una crisi unica nella storia, sport e spettacolo passano in secondo piano. Il mondo degli atleti ad ogni modo, grazie alla visibilità globale di cui gode, ha contibuito a supportare la collettività alla lotta contro il Corona virus, con messaggi di sostegno ma anche con gesti concreti.

Il calciatore francese ex-Juventus Paul Pogba, ora in forza al Manchester United, ad esempio ha lanciato una raccolta di fondi per i bambini contagiati dalla pandemia. Tanti campioni (Valentino Rossi, Bebe Vio, passando per Belinelli, Dovizioso, Fognini e Bonucci per citarne alcuni) hanno contribuito alla campagna social #iorestoacasa. L'Inter ha contribuito concretamente, donando 300mila mascherine al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell'Ospesale Sacco di Milano. Gli esempi sarebbero decine e testimoniano la reazione compatta e decisamente umana di questo mondo che a volte ci sembra roba da supereroi, così lontani dalla nostra quotidianità.

Gesti importanti, e soprattutto che vanno oltre il tifo e la competizione. Perché davanti a una simile minaccia, nessuno indossa più alcuna divisa, alcun colore. Per citare le parole del presidente nerazzurro Zhang, "Non importa per chi fai il tifo o da dove vieni. Combattiamo come una squadra."

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